Nella cattedrale di Mâcon il barocco più sfrontato sfrangia nel decadimento assoluto, la mercificazione regna e la Chiesa opera il suo verbo del male. A seguito del parto di un bambino, i progetti delittuosi del potere s’installano nelle menti e nelle azioni delle persone che poi commettono gli atti o che li canalizzano. Il tutto allestito secondo le norme e le regole di un vasto spettacolo teatrale, barocco e allucinato, scandito secondo la struttura in tre atti, con prologo, due intermezzi ed epilogo. Greenaway decide di realizzare il film perché incuriosito da alcune foto di Oliviero Toscani con immagini di neonati utilizzati come oggetti, ed è qui che si annida lo snodo centrale del film: accessoriare le vite umane, rendere un oggetto di scambio un neonato, esacerbare e distruggere il concetto di natività.