Ludovico Massa, detto Lulù, operaio milanese sfi ancato dalla fabbrica,tormentato dall’ulcera e con due famiglie a carico è un convinto sostenitore del lavoro a cottimo, grazie al quale può permettersi l’automobile, altri piccoli e futili beni di consumo e forse, un giorno, anche la pelliccia per la sua “signora”. Un lavoratore stacanovista amato dai padroni per l’eccezionalità dei ritmi di produzione e odiato dai colleghi per il suo eccessivo servilismo, che pur riuscendo a godere della stima dei superiori e di un buono stipendio, non riesce, a causa dell’alienazione procuratagli dalla fabbrica, ad avere una vita sociale e familiare normale. Un giorno, mentre vanta ai compagni i suoi ritmi di impareggiabile cottimista, perde un dito in incidente: è l’inizio di una crisi che lo porterà a rivedere le sue posizioni politiche ed esistenziali.