Donghwa, un poeta sui trent’anni, accompagna la sua fidanzata, Junhee, da Seoul alla casa dei suoi genitori fuori Icheon. Vedendo la sua sorpresa per la grandezza della casa e dei giardini, Junhee gli suggerisce di fare un rapido giro. Ma nel viale d’ingresso incontrano il padre di Junhee, che invita Donghwa a passare la giornata con la famiglia: lui, sua moglie, che è anch’essa una poetessa, e le loro due figlie adulte.

È una giornata tranquilla, il film è girato con uno stile volutamente casuale e a bassa risoluzione, per imitare lo sfocato punto di vista con cui Donghwa osserva il mondo quando non indossa gli occhiali. I più giovani visitano un tempio buddista vicino al fiume. Il padre prepara uno stufato con uno dei polli che tengono in un pollaio nel giardino. E mentre i personaggi si appartano continuamente per avere conversazioni private, viene messo alla prova ogni tipo di legame: fraterno, parentale, coniugale, romantico, sociale e invidiosamente professionale.

Quella sera, Donghwa si ubriaca a cena e lascia cadere la sua maschera di cortesia, per la delusione dei genitori di Junhee che lo stavano valutando come possibile compagno per la loro figlia, e per la gioia della sorella minore di Junhee.